Svezzamento: quando introdurre nuovi alimenti
Aggiornamento: 25 gen 2021
Lo svezzamento rappresenta una tappa importante nello sviluppo del bambino, non solo dal punto di vista nutrizionale, ma anche psicologico e sensoriale.
QUANDO E' GIUSTO INIZIARE?
Il compimento dei sei mesi è considerato in linea generale il momento idoneo per l’introduzione di alimenti diversi dal latte nella dieta del piccolo.
Gli studi hanno infatti dimostrato che, ad eccezione di casi particolari, l’allattamento esclusivo garantisce fino ai sei mesi un’adeguata crescita e un regolare sviluppo del bambino.
Dopo il sesto mese l’allattamento esclusivo non è più sufficiente per l’apporto di calorie ma anche di alcuni nutrienti come le proteine, il ferro, lo zinco e le vitamine liposolubili.
Già a partire dai 4 mesi di vita, le funzioni gastrointestinali sono completate, ma affinché il bambino possa essere effettivamente in grado di nutrirsi di cibi solidi, è necessaria anche l’acquisizione di competenze neuromotorie specifiche che avviene in tempi molto variabili, mediamente attorno ai 6 mesi di vita:
la capacità di mantenere la posizione seduta con un piccolo sostegno ➡ i bambini non devono mangiare sulla sdraietta! Provate voi a mangiare semi-sdraiati! 😊
la perdita del riflesso di estrusione della lingua, per il quale il bambino tira fuori la lingua al contatto del cucchiaino con le labbra.
la manifestazione di curiosità verso il cibo dei familiari, quindi il tentativo di afferrarlo e l’istinto a portarlo alla bocca.
una manualità e coordinazione che permettano al bambino di portare correttamente il cibo alla bocca.
Non abbiate fretta di veder crescere i vostri bambini! I migliori traguardi si raggiungono quando non si saltano le tappe, e soprattutto quando ci si gode il viaggio!
Non tutti i bambini a 6 mesi hanno acquisito le competenze necessarie, anzi è molto frequente che tutto ciò non avvenga prima dei 7 mesi.
Quindi:
⭐️ OSSERVIAMO I NOSTRI BAMBINI
⭐️ RISPETTIAMO I LORO TEMPI SOGGETTIVI
I NUOVI ALIMENTI VANNO INSERITI SECONDO UNA PRECISA TEMPISTICA?
È davvero necessario ritardare l’introduzione di alcuni alimenti?
Ebbene NO!
Posticipare l’introduzione di alcuni alimenti non riduce il rischio di sviluppare allergie alimentari.
Secondo alcuni studi potrebbe essere addirittura vantaggioso introdurre precocemente anche i cibi più allergizzanti, perché parrebbe che fino ai 7-8 mesi di vita il sistema immunitario del bambino sia più propenso a sviluppare la cosiddetta tolleranza orale, ovvero la capacità di NON sviluppare reazioni avverse all’introduzione di nuovi alimenti.
➡ Avete mai sentito parlare di “finestra immunogena” che va dai 4 ai 7-8 mesi? Proporre nuovi alimenti in questa fase rende minime le probabilità di sviluppare reazioni avverse.
Risulta comunque utile introdurre gli alimenti maggiormente allergizzanti uno per volta, così da poter individuare più facilmente eventuali sospette reazioni allergiche, nel qual caso la raccomandazione è quella di rivolgersi al medico.
Ecco quali sono gli alimenti maggiormente allergizzanti da inserire 1 per volta, e nei bambini con familiarità per allergie alimentari, è bene iniziare con piccole quantità e aumentare gradualmente:
glutine
crostacei
soia
albume d’uovo
pomodoro
latte e derivati
arachidi e frutta secca
A proposito, si è visto anche che ritardare l’introduzione del glutine non riduce il rischio di sviluppare in futuro celiachia, ma ricordiamoci che esistono dei cereali senza glutine molto ricchi in nutrienti e che si prestano meravigliosamente alla fase di svezzamento, ma di questo parleremo in un prossimo articolo!
Infine, è importante sapere che il latte materno protegge il bambino da possibili reazioni allergiche determinate dai nuovi alimenti introdotti: quando possibile, portare avanti l’allattamento oltre i 6 mesi e per tutta la fase di svezzamento, rappresenta un ulteriore fattore protettivo per il bambino.
Quindi:
⭐️ NON C'E' ALCUN VANTAGGIO NEL RITARDARE L'INTRODUZIONE DI ALIMENTI COME UOVA, FRUTTA SECCA, O ALCUNI FRUTTI, VERDURE O CEREALI.
