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La lallazione: giochiamo con i primi suoni

Ciao a tutte mamme!!!

Il mio pensiero oggi va a tutte quelle volte che si sente dire “il mio bambino è un chiacchierone, pensa che la sua prima parola è stata mamma a soli 5 mesi” oppure “la prima parola è stata papà a 4 mesi, mamma proprio non vuole dirlo”.


Che ne dite, facciamo un po' di chiarezza?


I nostri bambini sono davvero dei supereroi, perché anche quando non ce lo immaginiamo loro ci ascoltano…. sì, anche dal pancione riescono a sentirci e riconoscere la nostra voce: nell'ultimo trimestre di gravidanza il bambino è in grado di ascoltare le parole della mamma e impara a riconoscere i suoni che produciamo grazie alla musicalità della nostra voce. E' quindi consigliato, e diciamoci la verità, ci viene anche un po' spontaneo, parlare con il feto e cantare in gravidanza.


E' desiderio innato della specie umana quello di esprimerci: il bambino già da piccolissimo cerca di interagire con il genitore attraverso i primi suoni e vocalizzando come per fare conversazione, cercando il contatto con i suoi occhi. Comunica le sue necessità primarie piangendo e, prima dei 3 mesi, inizia a rendersi conto che, proprio attraverso il pianto può attirare la nostra attenzione.


Sin dalle prime settimane di vita nostro figlio ruota la testa in direzione del suono, in particolare se a parlare sono la mamma o il papà.


Dopo i primi mesi il bambino è in grado di guardare il volto di chi gli parla ed inizia ad arricchire il suo repertorio di suoni e vocalizzi.


Dai 4 ai 10 mesi assistiamo ad un crescente sviluppo delle competenze di interazione e le sequenze di ciò che nostro figlio produce passano da più semplici a più complesse.


Questa fase dello sviluppo linguistico del bambino è chiamata lallazione (babbling). Rispetto ai vocalizzi precedenti apprezziamo la comparsa delle prime consonanti, caratteristiche per ogni lingua.



La lallazione evolve comunemente da canonica a variata:


- LALLAZIONE CANONICA: caratterizzata da sillabe composte da una consonante ed una vocale come ad esempio MAMAMAMA, DADADADA, PAPAPAPA, ed è un passaggio fondamentale nello sviluppo del linguaggio, poiché il bambino grazie alla voce sarà in grado di attirare l'attenzione del genitore senza ricorrere al pianto. I primi suoni prodotti sono i più semplici per la nostra lingua, non a caso, quelli che vanno a comporre anche il richiamo per il genitore quindi “mamma” e “papà”. Ma questo non significa che nostro figlio ci sta chiamando per nome.




- LALLAZIONE VARIATA: è un'evoluzione della canonica ed è formata da sillabe via via più complesse con una o più consonanti diverse come ad esempio MADADA oppure NANAPA, e presentano anche una melodia più simile al linguaggio.



Questi mesi sono molto importanti perché la qualità della lallazione, ed in generale l'interazione che il bambino avrà con il mondo esterno, saranno i precursori delle sue prime parole e noi rispondendogli daremo vita ad una comunicazione condivisa.


Per aver voglia di parlare bisogna essere sempre in due ed è quindi necessario che genitore e bambino abbiano entrambi il desiderio di comunicare; è bene che guardiamo negli occhi il nostro bimbo dedicandogli la nostra completa attenzione e chiamandolo per nome durante le interazioni cosicché possa facilmente riconoscerlo.


E poi cosa succede? La lallazione piano piano scompare e il suo posto viene preso dalle prime parole, il bimbo deve fare una cosa molto difficile, inibire questa produzione a lui conosciuta per lasciare il posto a parole con un significato condiviso da tutti. Questo può avvenire gradualmente, cioè in un periodo di transizione dove lallazione e prime parole vengono utilizzate insieme, oppure può fermarsi da un momento all'altro facendoci talvolta allarmare e chiederci perché nostro figlio abbia smesso di “parlare”.


E' fondamentale non avere fretta con i nostri bimbi e soprattutto non guardare i progressi del vicino di letto in ospedale poiché ci sono finestre temporali da rispettare e tempi diversi per raggiungere la stessa competenza.


COME STIMOLARE LA LALLAZIONE ED IL LINGUAGGIO?

Una volta capito che i primi suoni vocale-consonante sono una tappa fisiologica, chiamata appunto lallazione, ci si chiederà di certo come stimolarla.


E' importante:

  • Proporre al bambino giochi dove è necessario guardarsi come ad esempio il cucù dove la mamma c'è e non c'è più e può produrre suoni semplici quando compare;

  • “Rispondere” alle produzioni del bambino in tono allegro e vivace per dargli un rimando e favorire in lui il desiderio di conversare e interagire;

  • Raccontare al bambino ciò che gli succede nei vari momenti della giornata e cosa si sta per fare, in particolare nelle routine di cura come “amore mio sto per cambiarti il pannolino” mentre lo poniamo sul fasciatoio, in questo modo prenderà sempre maggiore confidenza con il linguaggio e saprà cosa aspettarsi ogni volta;

  • Metterci all'altezza del bambino e guardarlo negli occhi durante tutte le interazioni per farlo sentire al centro dell'attenzione...a noi piacerebbe che qualcuno di importante ci parlasse senza guardarci?;

  • Leggere semplici libri sin dai primi mesi e utilizzare suoni onomatopeici (come “din don” per il suono delle campane o “bum” per il rumore della porta che sbatte), accompagnati dalla parola che descrivono e i versi degli animali, ossia le produzioni più semplici per il bambino;

  • Favorire i turni di conversazione facendo capire al bambino che quando lui parla io sto in silenzio per ascoltarlo e viceversa;

  • Pronunciargli i vari suoni “papapapapa”, “mamamamama” per stimolare la ripetizione e l'interazione;

  • Cantare di frequente canzoncine, anche inventate per accompagnare i momenti della giornata.

E ora mamme buon divertimento e buona lallazione a tutte.

A presto,

Rachele, logopedista


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